Laboratori
Progetto di Teatroterapia
"Un amore normale": opera teatrale inedita
Tra le attività riabilitative della nostra Struttura Riabilitativa Psichiatrica Quadrifoglio, già da qualche tempo è nata l’idea di creare un laboratorio di teatroterapia finalizzato al raggiungimento di numerosi obiettivi riabilitativi attraverso l’impiego di mezzi e tecniche proprie del settore delle arti-terapie. Il progetto si è declinato in numerose fasi e ha compreso al suo interno una pluralità di attività multidisciplinari che saranno approfondite nei paragrafi successivi. I ragazzi sono stati coinvolti, attraverso sedute di scrittura creativa, nella stesura del copione teatrale (interamente autoprodotto ed ispirato ad una storia vera: il matrimonio e il reinserimento in società di due ragazzi ospiti della Struttura, avvenuto qualche anno addietro). Anche le canzoni colonna sonora dello spettacolo sono state interamente composte dai ragazzi attraverso numerose sedute di songwriting terapeutico, tecnica musicoterapica che trova ampio utilizzo in ambiente psichiatrico. Obiettivo principale del progetto teatroterapia è, senza dubbio, quello della lotta allo stigma che affligge tutt’oggi la patologia psichiatrica. Ciò è rintracciabile all’interno della trama, nei temi affrontati nel testo teatrale, nelle canzoni composte, e si concretizza attraverso l’esternalizzazione dello spettacolo e la sua messa in scena.
La teatroterapia
La teatroterapia è un approccio globale, orientato alla persona che, avvalendosi di tecniche teatrali (linguaggio del corpo, suono della voce) permette la piena espressione di sé. Ciò permette all’utente che la sperimenta di entrare in contatto emozionale con sé stesso, dare voce alla propria creatività, incrementare l’autostima e la percezione di autoefficacia. I processi cardine della disciplina “teatroterapia” sono sequenziali e fra di loro complementari: fase pre-espressiva, espressiva e post- espressiva.
Leggiamo un excursus sulla disciplina da un elaborato di Massara:
Il vero incontro tra teatro e psicologia é avvenuto intorno agli anni '60 favorito da alcune nuove risonanze: la nascita dei laboratori teatrali e un nuovo training dell'attore; l'antropologia teatrale; un rinnovato modo di lavorare nel setting psicoterapeutico e la nascita di nuove teorie psicologiche e psicoterapeutiche[…] Il vero precursore di questo processo e' stato Jacob Levi Moreno, l'ideatore dello Psicodramma, psicoterapeuta eccentrico ed eclettico che gia' dal 1908 si era dedicato ad alcune esperienze di tipo sociale inaugurando di fatto il primo laboratorio teatrale di intervento nelle situazioni di margine. Egli si cimento' nella conduzione di un gruppo teatrale presso un parco della periferia di Vienna con alcuni ragazzini "difficili". Questi si trasformarono presto in una compagnia dilettantesca in grado di mettere in scena storie di vita quotidiana.Moreno lavoro' anche con un gruppo di prostitute di un ghetto viennese, rendendosi conto di come il gruppo funzionava da agente terapeutico. Lo Psicodramma di J.L. Moreno, e' una forma di psicoterapia di gruppo nella quale ciascun paziente "rappresenta" se stesso, dando forma drammatica (teatrale) alle proprie vicende interiori, passate o presenti, in una restituzione del senso della unitarieta' della propria esperienza e della totalita' della psiche, derivante dalla oggettivazione della propria dinamica psichica e dallo scambio relazionale instaurato nel gruppo. Nell'esperienza collettiva si realizza una catarsi delle tensioni, dei blocchi, del disagio profondo, come avveniva nelle rappresentazioni misteriche dell'antica Grecia. Moreno ha utilizzato la spontaneità come strumento di cambiamento personale e sociale, intuendo le grandi possibilità terapeutiche della recitazione libera. In campo psicologico, nasce anche un filone di studi nel quale l'attenzione si sposta sui vissuti qui-ed-ora e sulla dimensione consapevole dell'esperienza. La consapevolezza può essere raggiunta attraverso l'auto-osservazione, che presuppone una certa distanza, una non identificazione con i contenuti mentali. La stessa non identificazione la ritroviamo in campo teatrale con Brecht che in contrasto alle tesi di Stanislavskij ribadisce la necessità di una distanza critica dell'attore nei confronti del personaggio e del testo[…]. Per concludere e orientarci all'interno di questo panorama vario e diversificato possiamo riprendere la distinzione fatta da Cavallo (2001) tra "teatro terapeutico", "terapia a mediazione teatrale" e "drammaterapia". Per "teatro terapeutico" chiamato anche teatro delle diversità o drammaturgia sociale si intende la presenza del teatro nei luoghi del disagio, dove l'obiettivo primario é lo spettacolo e l'intervento sulle persone non é del tutto consapevole. Per "terapia a mediazione teatrale" si intende l'uso consapevole e strumentale di alcuni mezzi e tecniche del teatro per favorire un cambiamento in un contesto di lavoro specificatamente terapeutico (ad esempio l'utilizzo della drammatizzazione nella Gestalt-therapy). Per "drammaterapia" si intende il fondare sull'atto creativo una metodologia clinica rivolta al cambiamento dove al centro c'e' la performance intesa come "agire, essere in atto" e come luogo dove ricostruire e rimodellare la propria esperienza.
La Federazione Italiana di Teatroterapia afferma che <<La teatroterapia implica l’educazione alla sensibilità, alla percezione del proprio corpo e agisce attraverso la rappresentazione di personaggi extra-quotidiani, principalmente improvvisati, e si struttura su un minuzioso lavoro pre-espressivo indispensabile alla creazione di gesti che rendono possibile e consapevole la reazione simbolica>>
Il songwriting terapeutico
Il songwriting o composizione facilitata è un’attività appartenente al mondo delle attività musicoterapiche spesso utilizzate in ambito psichiatrico, specie nel modello MMC di Aigen. In Italia ampliamente studiata e codificata da Caneva. Il songwriting (letteralmente ‘Scrivere canzoni’) consiste nell’elaborare assieme al paziente o ad un gruppo di pazienti, tutti i processi creativi che portano alla stesura di una vera e propria canzone. Il musicoterapeuta ed altri operatori specializzati in ambito musicale conducono il gruppo durante i vari incontri e supportano la composizione attraverso l’uso di strumenti armonici (pianoforte e chitarra). Gli scopi riabilitativi sono molteplici: aumentare l’autostima dei partecipanti, rielaborare vissuti ed emozioni attraverso la stesura dei testi e la composizione delle musiche, aumentare le abilità sociali e cooperative dei partecipanti, diminuire lo stigma e prevenire l’auto-stigma, produrre una forma- canzone strutturata che contribuisce a migliorare la percezione temporale dei pazienti. Questa tecnica è stata appunto utilizzata per la creazione dei brani che costituiscono la colonna sonora dello spettacolo teatrale.
La scrittura creativa
Diversi incontri di scrittura creativa sono stati effettuati, in via preliminare, con i ragazzi con lo scopo di creare il copione teatrale dal titolo “Un amore normale”, punto di partenza per le sedute di teatroterapia dedicate, appunto, alla rappresentazione del soggetto.
Sono molteplici gli obiettivi percorribili mediante le arti-terapie in contesto psichiatrico. Nel caso specifico del progetto teatroterapia della SRR Quadrifoglio si fornisce di seguito una tabella sinottica riassuntiva, contenente i principali obiettivi perseguiti.
1 presa di coscienza delle proprie possibilità e consequenziale aumento deltono dell’umore, dell’autostima e delle strategie di coping |
2 esplorazione del proprio mondo interiore e della propria affettività in relazione a quella del gruppo |
3 sviluppo di un senso di comunità e appartenenza con consequenziale diminuzione dello stigma etero e auto diretto |
4 integrazione ed inclusione sociale dei partecipanti |
5 miglioramento delle capacità mnemoniche e cognitive |
6 miglioramento della gestione delle emozioni |
7 incremento della capacità di strutturazione di un pensiero astratto e simbolico |
8 miglioramento dell’organizzazione spazio- temporale |
9 contenimento dei fenomeni di cronicizzazione, immobilità e regressione nei pazienti |
10 potenziamento della rete dei soggetti che lavorano all’inclusione sociale |